Cinque anni dopo il Covid, emerge un fenomeno che sta ridefinendo il panorama lavorativo globale: il passaggio dal Great Resignation al Great Detachment. Mentre la fase delle "Grandi Dimissioni" ha visto milioni di dipendenti lanciarsi alla ricerca di un miglior equilibrio tra vita privata e lavoro o di opportunità professionali più allettanti, oggi ci troviamo di fronte a una nuova realtà. Molti lavoratori e lavoratrici, pur rimanendo nelle loro aziende, sono intrappolati in un limbo di frustrazione e disimpegno.
Questa "disconnessione" non è solo un problema emotivo, perchè ha conseguenze reali e tangibili sulla produttività, sull’entusiasmo e sull'innovazione. La Great Detachment sta lentamente erodendo l’impegno dei dipendenti, che si sentono sempre più lontani dalla mission aziendale e dalle sue strategie.
Le imprese, quindi, sono chiamate ad affrontare una nuova sfida: come riconnettere le persone e recuperare quel senso di appartenenza che sembra essere scomparso? Come ridare motivazione a chi, pur non abbandonando il proprio posto di lavoro, non riesce a sentirsi più parte del progetto aziendale?
Le aziende devono rispondere con un'azione concreta: investire sul benessere psicologico dei dipendenti, offrire spazi di crescita professionale, valorizzare ogni contributo e stimolare una cultura che risponda ai bisogni emotivi ed economici dei lavoratori.
Se le aziende riusciranno a rinnovare il loro approccio, potrebbero non solo spezzare il circolo vizioso del distacco, ma anche creare un ambiente di lavoro più motivato ed energico.