"How Biases About Motherhood Impact All Women at Work": una recente ricerca condotta in America fa luce su un tema ancora molto attuale (purtroppo), rivelando che:
1) pregiudizi nei confronti della maternità esistono ed il "maternal wall" continua ad agire;
2) i pregiudizi influenzano tutte le lavoratrici, madri e non: essere una donna significa essere vista come una potenziale madre e soggetta quindi al pregiudizio "maybe baby”;
3) mentre i padri lavoratori ricevono un “fatherhood wage premium” (guadagnano più di tutti gli altri, compresi gli uomini senza figli), le madri incorrono nella “motherhood penalty” in termini di salario e avanzamento di carriera.
Cosa fare per ridurre i pregiudizi nei confronti delle donne?
- continuare a parlarne in azienda ma non solo, senza banalizzare il problema né confinarlo come questione solo "femminile";
- fare ricerca, seria e rigorosa, perché i dati servono a fotografare la realtà;
- rendere obbligatorio per i neopadri l'utilizzo del congedo parentale per neutralizzare lo stigma associato alla cura.